ImageS: © sabine weiss
Hugh, Sabine e Marion, 1965
E’ una mostra imponente quella su Sabine Weiss alla “Casa dei Tre Oci” a Venezia. Duecento fotografie spalmate sui tre piani del bellissimo edificio alla Giudecca. Della Weiss, nata Weber, recentemente scomparsa all’età di 97 anni, mi ha colpito la sua storia d’amore. Perchè sappiamo che l’amore è l’elemento propulsivo per eccellenza. Una passione per i viaggi, l’attrazione verso gli emarginati, i clochard, gli alienati, i bambini, gli anziani. E il marito. E’ nel 1949, a Parigi, che Sabine incontra Hugh Weiss, pittore americano: sarà il suo compagno di vita e di lavoro. Lui innamoratissimo, la incoraggia, la sostiene, l’accompagna nei suoi viaggi. Il loro primo insieme, fu lo stesso anno in cui si conobbero. Pensate, andarono in autostop da Parigi a Saint-Gingolph, in Svizzera. Tanti aneddoti e racconti nel bel catalogo di Marsilio Arte .
La mostra è un fantastico percorso di vita. “Quando fotografa i bambini, diventa lei stessa una bambina” dichiarava il marito. Poi i ritratti agli anziani, i baci clandestini delle coppie, le danze gitane e le donne birmane. Tutto in bianco e nero. Da vedere il documentario intervista in cui la Weiss racconta di quanto fosse tutto difficile prima del digitale. Le foto per le pubblicità erano delle “architetture” non facili. Oggi basta un click al computer per modificare, togliere, aggiungere. Allora era tutto molto più complesso. Bellissima la carrellata di immagini scattate per Vogue, l’Officiel e le riviste più chic del secolo scorso. Perchè Sabine Weiss stessa amava l’eleganza. Ecco, credo che sia l’unica mancanza di questo testamento fotografico: mi sarebbe piaciuto vedere esposte le varie copertine dei magazine ed anche il ritratto a Yves Saint Laurent giovanissimo per Dior, lo sguardo sbarazzino di Anna Karina per il brand Korrigan fino ai recenti servizi di moda. Ha lavorato e viaggiato tanto Sabine e questa mostra, concepita insieme a lei poco prima della sua scomparsa, testimonia la sua gioia di vivere. Leggo che non si è mai sentita dominata, costretta o discriminata in quanto donna. Che sia un esempio per tutte.
exhibitions
SABINE WEISS - La poesia dell'istante
Allestimento: 10
Mostra: 9
Dove: Casa dei Tre Oci – Isola della Giudecca (VE)
Consiglio: Non ci sono molti hotel ma vale la pena stare una notte alla Giudecca. E’ un’isola quieta, fuori dal tempo, molto romantica, si può mangiare godendosi la laguna senza spendere troppo.
Sono divorata dalla curiosità: vorrei poter entrare in ogni casa, scoprirvi la vita degli altri. Con la mia macchina fotografica stabilisco un dialogo con gli sconosciuti