Seychelles, quello che i turisti non sanno, ve lo racconto io

ImageS: © gian paolo barbieri

Dal 1991 frequento le Seychelles, isole sparse nell’ Oceano Indiano di cui ormai si conoscono la bellezza, i colori, i sassi di granito, il coco de mer, la sopravvalutata Anse Source D’Argent e tanto altro. Complici Internet e l’avvento di Istragram tante influencer, modelle, travel blogger mostrano il lato paradisiaco di un turismo “mordi e fuggi” di facciata. E’ vero che sono isole di cui ci si innamora, definite le Perle d’Africa ma dietro questo aspetto, voglio raccontare quello che è cambiato e di cui praticamente nessuno racconta. Inizio col segnalare una escursione che regala più emozioni di un giro in barca col fondo di vetro. Ovvero la visita la nuovo Museo Nazionale delle Seychelles a Victoria. Inaugurato nel 2018 e per nulla pubblicizzato dai tour operator è una chicca imperdibile. Spalmato su tre piani, porta il visitatore alla comprensione  di storia, folklore, usi e costumi: allestimento ben fatto che incuriosisce grandi e piccoli, che tocca argomenti importanti e attuali come la schiavitù, abolita nel 1835. Aneddoti di varia natura come la mappa crittografata del tesoro – mai scoperto – del pirata La Buse, oggetti di uso quotidiano dei primi insediati. Poi abiti, lingerie, accessori per i capelli dei creoli del XIX° secolo. L’angolo della magia, praticata da sempre, con l’esposizione di quello che poteva usare la guida spirituale a cui si rivolgeva chi voleva risposte esoteriche ai problemi quotidiani. 

A proposito di problemi, ma dell’attuale società, a distanza di anni non si risolve quello dell’alcolismo, della tossicodipendenza che chi non respira il quotidiano di queste isole bellissime, non vede. Nessuno si pone la domanda passando velocemente da  Anse Royale: qui tutte le mattine un furgone accoglie chi vuole disintossicarsi dalla droga, offrendo gratuitamente metadone. Spesso però i tossicodipendenti non potendo allontanarsi da chi spaccia, per un motivo anche di confini geografici, ricadono nel girone infernale. Per non parlare dell’alcolismo che è una piaga sociale che colpisce giovani, donne e uomini di tutte le età. Intanto le grandi compagnie straniere continuano a costruire. Se prima degli anni duemila, le Seychelles erano le isole rispettose di una natura fertile e abbracciante (Mahè Beach a parte – un hotel mostruoso che è fallito ed è abbandonato da anni ), ora molto è cambiato. Ormai l’unica ansa veramente selvaggia, senza una costruzione, capanna, bar, ristorante, lodge è la zona  di Police Bay, nell’estremo sud di Mahè. Venti anni fa, di luoghi così incontaminati se ne trovavano diversi. Attraversando sentieri nella giungla si raggiungevano spiagge che abbagliavano dalla loro bellezza. Petite Anse, Anse Intendance, Anse Louis, per citarne alcune a Mahè ed anche  Anse Lazio a Praslin sono cambiate. Tanto ci sarebbe da raccontare, ma lo splendore prevale sul disappunto. Certo è che mi piacerebbe che, chi visita l’ arcipelago, guardasse questa attrattiva con occhi meno opachi: basterebbe  immergersi senza timore nell’indolenza a volte irritante dei creoli, soffermarsi a capire come mai un ragazzo giovane si rovini la vita visto che lì non ha scelta, perchè essendo una destinazione che vive di turismo, perchè ci sia una strana svogliatezza nel non comprendere che cura e attenzione verso chi porta denaro, fa bene all’economia. E qui torno al Museo. Con circa 10 € e un’ora di tempo ne vale veramente un giro.

exhibitions

National Museum Seychelles

Allestimento: 9

Mostra: 10

Dove: Victoria city, Mahè – vicino alla Clock Tower

Consiglio: Andate all’apertura – ore 10 – perchè a mezzogiorno il museo chiude per un’ora per pausa e si interrompe il bel percorso in cui si è immersi. Si possono fare video e foto e al termine un delizioso book shop con souvenir chiude la visita. Purtroppo non hanno sito o brochure

Gian-Paolo-Barbieri-Torso-con-polpo-Seychelles-1998-Courtesy-of-29-ARTS-IN-PROGRESS-gallery
Copyright © 2022 FONDAZIONE GIAN PAOLO BARBIERI
052
Copyright © 2022 FONDAZIONE GIAN PAOLO BARBIERI

Edito da Massimo Baldini Editore nel 1984, "Silent Portraits" è libro fotografico contenente fotografie degli abitanti delle Seychelles scattate da Gian Paolo Barbieri accompagnato da un disco registrato appositamente per l’occasione, contenente tracce musicali dell’Artista Vangelis

wwww.fondazionegianpaolobarbieri.it
Condividi su facebook
Share
Condividi su pinterest
Pin
Condividi su twitter
Tweet
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
scopri